Si può delegare alla fotografia il compito di raccontare? Difficilmente un’unica fotografia potrà contenere un racconto. La fotografia evoca e lascia libera l’immaginazione di andare oltre. Una singola fotografia, ma anche una serie di fotografie non sono in grado di raccontare. L’immagine è sempre incompleta rispetto alle parole quando si parla di narrazione, così come quando è necessario argomentare.
Queste foto che raffigurano una gara non sono in grado di narrare ciò che è accaduto senza l’apporto della parola o della memoria di chi era presente. Evocano un’atmosfera, emozioni, stati d’animo, impressioni visive ma non narrano senza che qualcos’altro le aiuti.
L’evento è la regata del Palio di San Ranieri, una regata in cui non è sufficiente arrivare primi al traguardo per vincere. Questo perché la regata rievoca la battaglia di Lepanto nel corso della quale i cavalieri di Santo Stefano, ordine fondato dai Medici che aveva sede a Pisa, si impossessarono della bandiera della nave ammiraglia turca, perciò vince chi riesce a a salire la fune installata su un barcone e a impossessarsi per primo del Palio e a portarlo sulla propria barca (sono ammessi i furti). Altro aspetto interessante è che le barche non hanno una corsia e ciascuna può scegliere la sua. Da qui spesso i litigi e le zuffe.
Cerimonie iniziali, sfilate di barche, pubblico, esibizione del palio di San Ranieri, avvio verso la partenza della gara. Due barche sono in testa una volta superato il ponte, la verde e la celeste. Una delle due, nella spinta della corsa sperona l’altra, litigi. La terza, la gialla, le sorpassa e l’arrampicatore la porta alla vittoria del palio. Discussioni finali.
Eppure queste immagini mi piacciono e aiutano la mia memoria a sollecitare le mie emozioni. Talvolta la parola funziona come sollecitatore emotivo solo perché richiama immagini, immagini reali o sensazioni visive conservate nella memoria. Non mi interessa rileggere la cronaca della regata, ma mi piace di tanto in tanto riguardare queste fotografie. È come se la vicenda in sé avesse perso importanza ma la sua immagine avesse conservato un suo spazio emotivo ancora vivo nella mia memoria.
massimocec febbraio 2012