Per molto tempo mi sono chiesto che cosa fosse quello strano edificio costituito da una serie di grandi archi, senza un tetto, collocato a metà del monte dietro il paese di San Giuliano. Non aveva senso, senza utilità, abbandonato a se stesso, autonomo nel suo isolamento sulla collina rispetto a qualsiasi destinazione razionale e utilitaristica, inospitale. Ho chiesto a diverse persone ma nessuno era in gradi di darmi una risposta, anzi sembrava che nessuno si fosse mai posto il problema: era lì ed era sempre stato lì.
Quando ho iniziato a frequentare qualche lettura finalmente ho trovato delle risposte. Era il luogo dove l’aristocrazia del granducato nel Settecento andava a rinfrescarsi, forse a fare qualche spuntino dopo aver camminato sotto le piante che coprono la collina a ridosso delle terme. Ora che so non riesco comunque a vedere il Cafè Haus in modo diverso, abitato da questi nobili imparruccati, circondati da camerieri, nel mezzo a tavolini, dolci e bevande. E’ ancora lo strano edificio inospitale e senza senso che vedevo dal basso durante le mie gite in bicicletta. L’unica cosa che oggi offre a chi non si accontenta di guardarlo da lontano ma vi si avvicina fino a esploralo dall’interno è il panorama, il profilo di Pisa che si innalza laddove trova la torre, il duomo e il battistero, e poi il mare sullo sfondo. Il panorama è lì a disposizione di chiunque, bastano pochi passi.
massimocec ottobre 2020