SAN GIULIANO. Profondo cordoglio per la scomparsa di Raffaella Dell’Omodarme, persona molto conosciuta nella cittadina termale e in ambito ospedaliero a Pisa, dove ha lavorato presso la clinica di psichiatria infantile per oltre 30 anni. La disponibilità e la generosità verso il prossimo ha caratterizzato gran parte della sua vita, impegnata nel volontariato, seguendo soprattutto bambini problematici e portatori di handicap. La piazza di San Giuliano era come la sua seconda casa dove era frequente vederla passeggiare con la sua adorata nipotina Eleonora e intessere discussioni con i paesani. A molti sangiulianesi, a partire dai suoi parenti più stretti (il figlio Raffaele, la nuora Giorgia, i cugini Gilberto Vento e Ovidio Della Croce) mancherà la sua presenza. I funerali si svolgeranno oggi pomeriggio, alle 14:30, con appuntamento in piazza Shelley per poi proseguire a piedi verso la chiesa di San Giuliano per l’ultimo addio con il rito religioso che sarà officiato da don Mario.
Il Tirreno, sabato 14 novembre 2009
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Mia madre Raffaella
Voglio ricordare mia madre Raffaella con un aneddoto. Circa due anni fa, quando le annunciai che sarei diventato padre e lei nonna, mi regalò un portapenne con scritta una frase di Emanuele Tesauro, un letterato torinese del Seicento; la frase recita: “l’arte fu l’esser padre”.
Con questa semplice frase voleva avvertirmi del compito difficile e allo stesso tempo meraviglioso che mi sarebbe spettato. Credo che questa frase valga anche al femminile e posso quindi affermare, senza dubbio, che mia madre era un’artista. Terrò sempre a mente i tuoi insegnamenti e li trasmetterò a tua nipote Eleonora.
Grazie di tutto ti vogliamo bene. Riposa in pace.
Raffaele Di Prete
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Se n’è andata Raffella dell’Omodarme
Raffaella era una donna dolce e tenace. Raffaella se ne è andata mercoledì 11 novembre, di notte, in fretta; la sua è stata una morte improvvisa. Era tornata da una gita in Germania, a Bad Tols, con tanti compaesani e compaesane. Era stata bene, si era divertita e aveva tenuto su il morale con le sue solite battute simpatiche. Chi l’ha vista poco prima della sua morte sa che stava bene e aveva progettato di fare altri viaggi. Chi la conosceva sa quanta voglia di vivere avesse ora che era in pensione, aveva raggiunto una certa tranquillità e si dedicava a crescere la sua nipotina.
Oggi siamo qui a salutarla, siamo in piazza in questa giornata grigia, perché ci manca una persona carissima che rendeva vivace e bella questa nostra piazza. Abitava qui in centro e qui aveva il suo “salotto”. Conosceva tutti e per tutti ha fatto qualcosa. Ha lavorato in ospedale per trent’anni e chiunque le chiedesse un consiglio o un aiuto per qualsiasi ragione che riguardasse l’ospedale lei non si tirava mai indietro, chiunque fosse stato ricoverato in un reparto ospedaliero aveva la sua attenzione, in particolare i bambini, i nostri figli e le nostre figlie. Lei aveva una predilezione per i bambini e le bambine, a partire dalla sua nipotina Eleonora che tirava su passo dopo passo. Faceva la nonna quasi a tempo pieno ed era impegnata ad aiutare i bambini e le bambine con problemi.
Raffaella aveva un cuore grande e dolce, tenace e tenero. Un cuore grande così era fatto di battiti per aiutare gli altri, per far sentire amore materno a suo figlio Raffaele, a sua nipote Eleonora e a sua nuora Giorgia, per far sentire il bene di una sorella a tutti suoi parenti, l’affetto profondo di un’amica alle tantissime persone che conosceva e che le volevano bene e a cui lei voleva bene. Che una come Raffaella se ne sia andata così all’improvviso non sembra vero a nessuno. Sembra che lei sia ancora qui accanto a ognuno di noi, a dirci quella parola di conforto che ci fa bene o a darci un consiglio quando ne abbiamo bisogno, ad aiutarci quando perdiamo un po’ delle nostre forze. Raffaella Dell’Omodarme è una donna che non ci scorderemo mai, che vedremo passare in questa nostra piazza, qui davanti alla Terme oppure assistere a uno spettacolo del Settembre sangiulianese o lì vicino a una magnolia o sul ponte o seduta su una panchina o mentre entra in un negozio a fare la spesa o quando fa due chiacchiere con qualcuno o ride insieme a qualcun altro o nel centro a rincorrere la sua nipotina che muove da poco i primi passi… La vedremo sempre uscire da casa sua e arrivare in questa sua piazza in mezzo a tutti e tutte noi.
La Voce del Serchio, 14 novembre 2009
odellac