Era una giornata grigia, poco adatta ad ottenere quelle fotografie nitide, luminose, adatte ad esaltare gli aspetti più pittorici di un paesaggio marino come quello di Tellaro. Eppure anche il grigio del cielo, l’opacità dell’aria, i colori delle case e degli oggetti che appaiono più smorti a causa della ridotta potenza della luce solare hanno un loro fascino legato a quel misto di malinconia e di silenzio, di isolamento di cui talvolta sento il bisogno. Tellaro avvolta da questa opacità si rivela meno turistica ma più vicina forse ad una dimensione più umana in cui è importante l’alternarsi degli stati d’animo, dei momenti luminosi e di quelli grigi e anche dei momenti bui e tempestosi, in grado di farci avvicinare a quell’esperienza del sublime di kantiana memoria, come quelli che troviamo nella prima poesia de Le occasioni di Montale. “Diluviava sul nido di Corniglia, rugginoso.”
massimocec ottobre 2020