A quarant’anni dalla prima pubblicazione de Il gioco del rovescio ci siamo messi a ricordarlo, e “ci” sta per Associazione Culturale Antonio Tabucchi di cui faccio parte, con le letture degli otto racconti usciti nella raccolta del 1981. E di questo siamo molto soddisfatti, perché gli interpreti sono amici tabucchiani a partire da Giuseppe Cederna, che il 25 marzo ha letto il racconto eponimo. L’evento avrà cadenza mensile: il 25 aprile toccherà a Daniela Bertini con il racconto Dolores Ibarruri versa lacrime amare, la ripresa di questa lettura è stata fatta al Santuario di Santa Maria in Castello a Vecchiano; per finire il 24 settembre con Il piccolo Gatsby, una performance dal vivo a Vecchiano a cura del gruppo teatrale Attiesse.
Qui ci siamo messi a raccogliere, e questa volta “ci” sta per i curatori del blog “Fotografare”, alcune copertine di questo piccolo e straordinario libro. Ne abbiamo rintracciate quattro, che potete vedere nella galleria delle immagini.
Personalmente ne ho due copie, anzi tre se considero anche l’edizione dei Meridiani Mondadori, uscita nel 2018, dove non c’è la copertina de Il gioco del rovescio, ovviamente. Ci sono però delle preziose Notizie sui testi curate da Thea Rimini, per chi volesse conoscere la storia editoriale di questo libro come quella delle altre opere di Tabucchi pubblicate in queste tremiladuecentottanta pagine.
La prima edizione, quella della collana Le Silerchie, Il Saggiatore, 1981, è irreperibile se non nelle biblioteche. In rete ne ho rintracciata una copia con dedica dell’Autore a Elsa Morante, di appartenenza della Biblioteca nazionale centrale di Roma. È la prima nel nostro piccolo elenco, quella con la copertina azzurra e senza immagine, caso strano se si considera quanto Tabucchi, per sua stessa ammissione, fosse “avido” di immagini e di fotografie e come prestasse molta attenzione alla scelta dell’immagine o della fotografia di copertina per i suoi libri. Tabucchi questo lo dice in Autobiografie altrui, Poetiche a posteriori: “La copertina non è un’innocente soglia”, bensì “una tromba delle scale nella quale si precipita ignari” (Thea Rimini, Album Tabucchi, Sellerio, Palermo, 2011, p. 102).
Se pensiamo all’incipit del primo racconto della raccolta la mancanza di un’immagine nella prima copertina appare ancora più strana.
Nella nota iniziale a Racconti con figure (Sellerio, Palermo, 2011) Tabucchi scrive:
“Spesso la pittura ha mosso la mia penna. Se in un lontano pomeriggio del 1970 non fossi entrato al Prado e non fossi rimasto ‘prigioniero’ davanti a Las Meninas di Velázquez, incapace di uscire dalla sala fino alla chiusura del museo, non avrei mai scritto Il gioco del rovescio”.
La copertina con la fotografia del Lampadario della Sala del Concerto del Palazzo della Musica Catalana, Barcelona, di I. Domenech y Montaner, è la seconda edizione de Il Saggiatore, uscita nel 1983, quella a cui sono affezionato, perché è il primo libro che ho comprato e letto di Tabucchi, ne rimasi folgorato e da quel momento non l’ho più abbandonato come lettore e, come me, molti altri. Porta anche una dedica con un tocco di ironia e di affetto: “Per Ovidio, questo reperto archeologico. Con molta cordialità e simpatia. Antonio Tabucchi, 7.12.99.”
La terza copertina, quella con la foto di Irving Penn, è stata pubblicata nella collana “I Narratori”, Feltrinelli, marzo 1998. Questa edizione aggiunge alle precedenti tre racconti sotto la denominazione di “altri racconti”: Il gatto dello Cheshire, Vagabondaggio, Una giornata a Olimpia (Thea Rimini, Notizie sui testi, “Antonio Tabucchi, Opere”, a cura di Paolo Mauri, Mondadori, Milano, 2018, Tomo primo, pp. 1506-1507).
La quarta, quella con Doni della bassa marea, 1994 di Davide Benati, è stata pubblicata nella collana “Universale Economica Feltrinelli”, prima edizione maggio 1998, sedicesima edizione aprile 2012. Il gioco del rovescio è ormai introvabile nelle librerie, si può comunque acquistare on-line l’ebook e seguire la staffetta di letture organizzata dall’Associazione Culturale Antonio Tabucchi quarant’anni dopo quel lontano 1981 quando il libro fu pubblicato per la prima volta.
L’ultima è uscita nell’agosto 2011, in copertina una fotografia di strada di Ruy Pala.
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Le copertine de Il gioco del rovescio
A quarant’anni dalla prima pubblicazione de Il gioco del rovescio ci siamo messi a ricordarlo, e “ci” sta per Associazione Culturale Antonio Tabucchi di cui faccio parte, con le letture degli otto racconti usciti nella raccolta del 1981. E di questo siamo molto soddisfatti, perché gli interpreti sono amici tabucchiani a partire da Giuseppe Cederna, che il 25 marzo ha letto il racconto eponimo. L’evento avrà cadenza mensile: il 25 aprile toccherà a Daniela Bertini con il racconto Dolores Ibarruri versa lacrime amare, la ripresa di questa lettura è stata fatta al Santuario di Santa Maria in Castello a Vecchiano; per finire il 24 settembre con Il piccolo Gatsby, una performance dal vivo a Vecchiano a cura del gruppo teatrale Attiesse.
Qui ci siamo messi a raccogliere, e questa volta “ci” sta per i curatori del blog “Fotografare”, alcune copertine di questo piccolo e straordinario libro. Ne abbiamo rintracciate quattro, che potete vedere nella galleria delle immagini.
Personalmente ne ho due copie, anzi tre se considero anche l’edizione dei Meridiani Mondadori, uscita nel 2018, dove non c’è la copertina de Il gioco del rovescio, ovviamente. Ci sono però delle preziose Notizie sui testi curate da Thea Rimini, per chi volesse conoscere la storia editoriale di questo libro come quella delle altre opere di Tabucchi pubblicate in queste tremiladuecentottanta pagine.
La prima edizione, quella della collana Le Silerchie, Il Saggiatore, 1981, è irreperibile se non nelle biblioteche. In rete ne ho rintracciata una copia con dedica dell’Autore a Elsa Morante, di appartenenza della Biblioteca nazionale centrale di Roma. È la prima nel nostro piccolo elenco, quella con la copertina azzurra e senza immagine, caso strano se si considera quanto Tabucchi, per sua stessa ammissione, fosse “avido” di immagini e di fotografie e come prestasse molta attenzione alla scelta dell’immagine o della fotografia di copertina per i suoi libri. Tabucchi questo lo dice in Autobiografie altrui, Poetiche a posteriori: “La copertina non è un’innocente soglia”, bensì “una tromba delle scale nella quale si precipita ignari” (Thea Rimini, Album Tabucchi, Sellerio, Palermo, 2011, p. 102).
Se pensiamo all’incipit del primo racconto della raccolta la mancanza di un’immagine nella prima copertina appare ancora più strana.
Nella nota iniziale a Racconti con figure (Sellerio, Palermo, 2011) Tabucchi scrive:
“Spesso la pittura ha mosso la mia penna. Se in un lontano pomeriggio del 1970 non fossi entrato al Prado e non fossi rimasto ‘prigioniero’ davanti a Las Meninas di Velázquez, incapace di uscire dalla sala fino alla chiusura del museo, non avrei mai scritto Il gioco del rovescio”.
La copertina con la fotografia del Lampadario della Sala del Concerto del Palazzo della Musica Catalana, Barcelona, di I. Domenech y Montaner, è la seconda edizione de Il Saggiatore, uscita nel 1983, quella a cui sono affezionato, perché è il primo libro che ho comprato e letto di Tabucchi, ne rimasi folgorato e da quel momento non l’ho più abbandonato come lettore e, come me, molti altri. Porta anche una dedica con un tocco di ironia e di affetto: “Per Ovidio, questo reperto archeologico. Con molta cordialità e simpatia. Antonio Tabucchi, 7.12.99.”
La terza copertina, quella con la foto di Irving Penn, è stata pubblicata nella collana “I Narratori”, Feltrinelli, marzo 1998. Questa edizione aggiunge alle precedenti tre racconti sotto la denominazione di “altri racconti”: Il gatto dello Cheshire, Vagabondaggio, Una giornata a Olimpia (Thea Rimini, Notizie sui testi, “Antonio Tabucchi, Opere”, a cura di Paolo Mauri, Mondadori, Milano, 2018, Tomo primo, pp. 1506-1507).
La quarta, quella con Doni della bassa marea, 1994 di Davide Benati, è stata pubblicata nella collana “Universale Economica Feltrinelli”, prima edizione maggio 1998, sedicesima edizione aprile 2012.
Il gioco del rovescio è ormai introvabile nelle librerie, si può comunque acquistare on-line l’ebook e seguire la staffetta di letture organizzata dall’Associazione Culturale Antonio Tabucchi quarant’anni dopo quel lontano 1981 quando il libro fu pubblicato per la prima volta.
L’ultima è uscita nell’agosto 2011, in copertina una fotografia di strada di Ruy Pala.
odellac aprile 2021