È luogo comune dire che la fotografia cattura o pesca o ancora ruba oggetti dalla realtà. La fotografia cattura, è vero, ma ciò che toglie alla realtà è una traccia potremmo dire quasi immateriale, una traccia di luce che inevitabilmente ciò che è presente nella realtà emana. Fare fotografie da un punto di vista materiale è un po’ come respirare. Se c’è un furto è un furto legato alla dimensione immateriale della realtà, a quello che oggi noi definiamo identità, un bene che da non molto tempo è stato riconosciuto e tutelato dalla legge in una forma ipergarantista, e ricondotto nella categoria della proprietà come lo sono tutti gli oggetti materiali. È questa attribuzione di proprietà all’identità che trasforma la fotografia di una sorta di furto. Il rapporto con l’identità delle persone e dei luoghi è un rapporto complesso che non può ridursi a semplice rapporto di proprietà. Intanto l’identità è una dimensione sociale dell’individuo o dell’oggetto, del luogo. Ciascuno di noi nel momento in cui scende in strada si espone allo sguardo degli altri e in questo esporsi, in questa relazione si crea l’identità; dietro questo rapporto c’è l’atteggiamento di socialità di cui l’uomo non può fare a meno. Anche per i luoghi potremmo dire la stessa cosa.
In linea di massima direi che la fotografia rientra nella categoria del dono, è legata a questa esposizione sociale inevitabile perché inevitabili sono gli sguardi e in questo atto sociale gratuito si crea l’identità. L’uso improprio o economicamente vantaggioso dello sguardo è un’altra cosa.
La fotografia è un dono inteso come scambio di beni finalizzato a creare relazioni, un’offerta di sé senza chiedere niente in cambio, ciò che si crea è una relazione basata sul sentimento di dipendenza da parte di chi riceve e sulla gratuità, sulla liberalità di colui che dona (Marcel Mauss) nel rispetto della volontà di chi dona. Si tratta quindi di capire quando dal dono si passa ad un altro tipo di scambio, allo scambio di equivalenti finalizzata alla creazione di una relazione di tipo economico. Solo in questo caso la fotografia può diventare un furto, quando nello scambio il rapporto di dipendenza diventa un rapporto di vantaggio soprattutto di carattere economico.
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