La ricerca finalizzata ad affrontare problemi non può procedere gradualmente, ma solo per balzi. Dobbiamo accettare anche tesi estreme, calarsi in realtà diverse e saperne uscire fuori, senza però lasciarsi coinvolgere fino in fondo, fino a perdere completamente il controllo. L’equilibrio è un punto ideale intorno al quale le oscillazioni continuano senza posa. Chi intende l’equilibrio statica mente muore intellettualmente e sentimentalmente. Solo chi è morto può pensare di vivere senza oscillazioni, senza buttarsi di qua, criticarsi, buttarsi di la, ritornare indietro, avanzare a tentoni. Non esiste un luogo dove possiamo fermarci e dire “Sono arrivato finalmente posso mettermi a guardare”. Anche quando sembra di essere giunti in un luogo del genere è solo per un attimo, subito l’oscillazione ci sposta e tutto ricomincia. Si può morire credendo di aver raggiunto un punto di equilibrio che ci consenta di non oscillare più.
1980
POSTILLA 2021
Oggi sono impressionato dall’energia che i giovani possono disporre per affrontare la loro vita. Ciò che tu trovi morto oggi lo chiamerei in un altro modo, forse saggezza, forse pacatezza. Certo questo spostamento del punto di vista è una conseguenza del diverso flusso di energia che distingue la gioventù dalla vecchiaia e nel dire ciò non posso non provare una punta di nostalgia e forse di invidia, anche se non sopporto il voler conservare quello che non esiste più, il voler essere ciò che non siamo, una tendenza oggi molto diffusa e selettiva. Mi chiedo però se è possibile che i due punti di vista possono individuare aree comuni. Forse la scuola mi dava la possibilità di tentare tale ricerca e, forse, è l’unica cosa che mi manca del mio lavoro.