“È una bella fotografia, somiglia ad un quadro” è una frase comune che però rivela una concezione diffusa, quella della gerarchia delle immagini. Esiste un livello più basso, quello della produzione meccanica l’immagine, è un livello alto, quello della produzione manuale, fotografie più belle sono quelle che si avvicinano alla pittura e quindi all’arte.
Pittura e fotografia non sono gerarchicamente separate: sono due modalità diverse di costruire immagini, una legata in modo indissolubile soggetto che ne è la fonte, l’altra potenzialmente libera da questo vincolo. Una volta prodotta però anche la fotografia è una realtà immateriale visibile attraverso elementi materiali, una traccia di luce trasformata in punti luminosi o in segni d’inchiostro che acquista un senso per chi l’ha prodotta e per chi la guarda. Nella loro eterogeneità rimane una sorta di analogia che in ogni caso non può essere oggetto di una stratificazione gerarchica. Non è quindi possibile né distinguerle come indice e come immagine nè collocarle sullo stesso piano all’interno di una scala di valore.