| Indice | C’era una volta in Italia | Gli anni Sessanta | Gli anni Settanta |
| 1960 | 1961 | 1962 | 1963 | 1964 | 1965 | 1966 | 1967 | 1968 | 1969 |
La foto di copertina. Un interessante anacronismo
UN VIAGGIO NEGLI ANNI ‘60
Appunti per una recensione cooperativa e una presentazione multimediale
Alla base di questo viaggio c’è il volume C’era una volta in Italia di Enrico Deaglio, con Ivan Carozzi, sugli anni Sessanta (Feltrinelli, novembre 2023).
È un libro ricco di illustrazioni e con una gran massa di documenti, un’opera in grande, dalla Dolce vita di Fellini del 1960 alle bombe del dicembre 1969, che attrarrà chi ha vissuto quel periodo e, leggendolo, potrà accorgersi di quante cose gli accadevano intorno e che allora gli erano sfuggite. La nostra vita è un connubio di personale e pubblico, facciamo le nostre cose, viviamo nel nostro tempo come un uccello che ti viene incontro, sembra quasi che ti venga addosso, poi ti schiva, prende un’altra direzione e vola via. Così spesso non riusciamo a capire o non riusciamo a capire bene quello che ci succede intorno, anche se ci sentiamo protagonisti degli anni che stiamo vivendo.
Deaglio proseguirà l’opera nel novembre 2024 con gli anni Settanta, l’anno seguente gli Ottanta e poi i Novanta. L’impegno è notevole, tirar fuori, decennio dopo decennio, il periodo che dagli anni Sessanta ci ha portato veloci fino ai nostri anni venti.
È un libro che ha una fotografia di copertina molto bella: quattro giovani a bordo di una vecchia vespa. Dove sia stata scattata l’autore questo non lo sa, immagina nel meridione e dice che gli stanno “simpatici un po’ perché stanno andando al mare, un po’ perché sono poveri, un po’ perché sono terroni”. La casa editrice, in una nota a inizio volume, dice che non è riuscita a “individuare eventuali aventi diritto”, anche se ci ha provato per questa come per altre foto, “pur non essendone obbligata” e si impegna a “rimanere a disposizione per ogni evenienza”. L’evenienza potrebbe essere una semplice presentazione del libro illustrato nel nostro Comune, un dialogo con l’autore, a cui ci piacerebbe fare i complimenti di persona e al massimo un brindisi ai “favolosi anni Sessanta”. E poi, prima che se ne vada, vorremmo dirgli: Eh sì, caro Deaglio, il suo libro è formidabile per la ricchezza di contenuti e la varietà di generi, anche la fotografia della copertina è formidabile e ha qualche cosa a che vedere con qualcuno di noi. Ma questo è un dettaglio di poca importanza, e poi non bisogna per forza sapere tutto per filo e per segno. Quei quattro “ragazzacci” in vespa ci fanno venire il dubbio che la realtà sia sempre più complicata di come ce la immaginiamo.
Il volume ha una struttura che si ripete per ogni anno: una fotografia che si distende su una pagina e mezzo e nell’altra metà l’elenco dei titoli degli argomenti accaduti in quei dodici mesi, segue una scheda chiamata “Annali” in cui compaiono le stesse voci (“Chi è al governo”; chi si aggiudica i più importanti premi, il giro d’Italia, Sanremo e lo Strega; qual è la canzone dell’estate, le leggi approvate; chi nasce e chi muore; fino a “Vorrei essere come lui” e “Vorrei essere come lei”), poi incontriamo una pagina color salmone con in alto un’altra fotografia e sotto un breve testo su un fatto che l’autore ha voluto mettere in evidenza, scorrono pagine zeppe di documenti d’epoca con rari commenti e ricordi personali. Ogni anno si chiude con una rubrica che si intitola “Fra l’altro…”, con notizie di vario genere: dall’inizio del programma tv Non è mai troppo tardi del “maestro” Manzi nel 1960, “corso di istruzione popolare per il recupero dell’adulto analfabeta”, all’allunaggio dell’Apollo 12, con Neil Amstrong e Buzz Aldrin, del novembre 1969.
A partire dalla fotografia, che ci ha piacevolmente sorpresi, è nata una curiosità nei confronti del volume che, pagina dopo pagina, ha letteralmente conquistato il nostro interesse, l’abbiamo divorato perfino nelle parti in cui ci sono solo elenchi di nomi dei vari protagonisti. Ci è venuto in mente di provare a invitare qui da noi Ivan Carozzi, coautore massese, insieme a Enrico Deaglio, torinese che vive a San Francisco, California, “con nostalgie di casa”, fare due chiacchiere insieme sugli anni Sessanta e sorprenderlo con una presentazione un po’ speciale, con solo un pizzico di nostalgia dei “favolosi anni Sessanta”.
A partire da questo quadro è nata l’idea di rileggere il volume, insieme ad un gruppo di collaboratori, ognuno dei quali sceglierà una tematica relativa ad una anno, con una scelta inevitabilmente arbitraria e una ricostruzione parziale che potrà sembrare anche tendenziosa dei fatti e dei documenti citati, provando così a scrivere una recensione cooperativa articolata in una serie di dieci testi, con la speranza che il preannunciato soggettivismo non susciti troppe critiche da parte di chi c’era e dei lettori o delle lettrici navigati/e. Ma soprattutto che, da una lettura degli articoli, a tutti/e venga la voglia di sfogliare il libro.
odellac
COLLABORATORI PER GLI ANNI SESSANTA
Ovidio Della Croce (1960), Massimo Ceccanti (1961), Susanna Vierucci (1962), Pierantonio Pardi (1963), Anna Maria Calloni, Aegli Dikeos (1964), Cristina Marinari (1965), Caterina Carpita (1966), Massimo Ceccanti (1967), Fabio Bentivoglio (1968), Fedora Durante (1969).