Il mio rapporto col paesello è la piccola piazza che sta proprio sotto casa mia. Luogo di incontro tra persone e di scambio, di battute. L’altro giorno, per esempio, ho incontrato Michel, un ragazzo di origine algerina che vive da ventitre anni a San Giuliano. Era in canottiera e gli ho fatto una domanda un po’ sciocca: “Non senti nostalgia dei tuoi posti?”. Risposta secca: “No, m’importa una bella sega, sono italiano e sto bene con gli italiani, basta rispettare le regole, se no una pedata ner culo e via”. Ci siamo salutati, poi mi sono girato e ho guardato la pelle liscia, lucente e scuretta delle sue spalle. Clic, mi è tornata in mente una fotografia in bianco e nero di quando ero piccolino, ecco neanche un anno, sono seduto su una coperta sul marciapiede di questa piazzetta davanti al negozio dei miei e ora Michel ci cammina lentamente sopra. Ho rivisto quel bambino che ero e mi sono chiesto se questa aria riconosce più quello che sono ora o più quello che ero tanto tempo fa. Purtroppo in questa piazza non posso più incontrare tanti amici e parenti che avevo allora. Le loro voci stanno nella mia piazzetta interna, un angolino dell’animo. Ma essere nato in questa casa che sta nel centro di San Giuliano e che i miei abitano dal 1921, mi fa meritare il titolo di sangiulianese doc. E mi piace sentirmelo dire.
Odellac maggio 2014
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